L'age d'orTitolo tradotto: L'età dell'oro
(L'age d'or)
Francia, 1930, Grottesco, Satirico, Sperimentale, 62 min
Regia: Luis Buñuel
colonna sonora: Luis Buñuel e Georges Van Parys (brani di Richard Wagner e Mozart)
montaggio: Luis Buñuel
fotografia: Albert Duverger
sceneggiatura: Luis Buñuel e Salvador Dalì
Interpreti: Gaston Modot, Lya Lys e Caridad de Laberdesque
Uscita in Europa: a Parigi il 28 novembre 1930
Regia: Luis Buñuel
colonna sonora: Luis Buñuel e Georges Van Parys (brani di Richard Wagner e Mozart)
montaggio: Luis Buñuel
fotografia: Albert Duverger
sceneggiatura: Luis Buñuel e Salvador Dalì
Interpreti: Gaston Modot, Lya Lys e Caridad de Laberdesque
Uscita in Europa: a Parigi il 28 novembre 1930
Uscita in Italia: ? (in Home video, poi grazie a Il Cinema Ritrovato, Bologna, nel 2019)
Trama: Dopo una breve introduzione sulla vita degli scorpioni, gli autori ci raccontano del folle amore di un uomo verso una donna. Si tratta di un amore ostacolato da molti vettori esterni, politici, comportamentali, sociali, psicologici.
Recensione: Al centro del film della coppia Bunuel Dalì, c'è la sacralizzazione del potere temporale, l'ipocrisia del cristianesimo e l'egoismo solipsistico dell'animale uomo.
Un film che non lascia speranza e che nel suo esercizio iconoclasta esercita un nichilismo di stampo onirico dove desiderio e pulsione verso la morte coincidono
Mina il discorso sequenziale del cinema, ponendo l'attenzione sul dettaglio e sul potere dell'analogia. Il pessimismo di Bunuel si spinge a spiegarci che tutto ciò non basta perché il feticismo dell'immagine, o la musica, rimangono un veicolo efficacissimo per supportare il messaggio del potere.
Tutto ciò lo cogliamo nel momento in cui lo stesso protagonista si sente provocato da una pubblicità sensuale, e quando la musica idilliaca di Wagner sembra "impedire" l'atto amoroso ai due amanti.
Le analogie si rincorrono per tutto il film, connotando gli oggetti e le situazioni di significati polivalenti e leggibili secondo il contesto in cui sono inseriti. Abbiamo un uomo che schiaccia prima una cimice e poi un violino, scorpioni litigiosi paragonati a rivoluzionari mal assortiti, l'analogia tra fango, merda e malta (che funge da atto di nascita della Roma imperiale poi cattolica e fascista), ma gli esempi sono vari così come gli incroci tra oggetti.
L'âge d'or è da considerare un capolavoro non solo per la potenza delle immagini usate, si va ben oltre l'épater le bourgeois (stupri, atti di pedofilia e infanticidi), ma anche perché si interroga in modo lucido, proprio perché estremo, sul significato del racconto, delle immagini e del montaggio.
Curiosità: La prima del film è stata a Parigi il 28 novembre 1930
La sequenza migliore: (1)Tutta quella del concerto finale, in particolare la scena d'erotismo con la statua e il suicidio antigratazionale del ministro (2)La chiosa in salsa De Sade
Consigliato a: chi ha amato Entr'acte
Cosa funziona: Praticamente tutto
Trama scherzosa in poche parole: L'impero dei sensi
Pathos:
☆☆☆☆
Interpretazione:
★★☆☆
Erotismo
★★☆☆
Divertimento
★★★☆
Impegno
☆☆☆☆
Regia
★★★★
Sceneggiatura
★★★☆
Soggetto
★★★☆
Colonna sonora
★★★★
Voto: ★★★★ (CEEX)
Voto: 9,0 su 10 (CEEX)
Voto: 7,7 su 10 (metacritica) 6 voti su 9 Qui i migliori film 2010-2019
Tematiche e ambientazione del film:
 



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